PRINCIPALI FASI DELLA TRASFORMAZIONE URBANA
 
 
 
  0 SCHEMA GENERALE
 
  1 FORMAZIONE DELLA CITTA INDUSTRIALE
    XIX secolo
 
  2

FORMAZIONE DELLE
AREE URBANE E METROPOLITANE

    1900-1970
 
  3

CITTA' DIFFUSA,
RIUSO E RIQUALIFICAZIONE

    1970 - OGGI
 
 
 

Scheda 8FORMAZIONE DELLE AREE URBANE E METROPOLITANE XX secolo fino agli anni '70

Garnier - Citè industrielle
1901-1904
   

La Cité Industrielle

Tony Garnier (1869-1948) iniziò l'elaborazione del suo modello di città in occasione del suo soggiorno a Roma, in qualità di vincitore del Prix de Rome del 1899: il piano era terminato già nel 1901, ma fu pubblicato solamente nel 1917 col titolo di Une Cité Industrielle, rimanendo, fino alla stesura della carta di Atene, il manifesto dell'urbanistica progressista. Nel 1905 il sindaco di Lione nominò Garnier architetto capo della città offrendogli l'opportunità concreta di realizzare qualcosa di molto vicino a ciò che aveva prefigurato nei suoi studi. In particolare riuscì a realizzare il mattatoio della Mouche (1909-1913), lo stadio olimpico (1913-1916), l'ospedale della Grange Blanche (1925-1930) ed il celebre quartiere per abitazioni degli Etats-Units.

STRUTTURA

I principi ispiratori di Garnier, codificati, come detto nella sua Cité Industrielle, Etude pour la construction des villes sono sostanzialmente l'analisi e la separazione delle funzioni urbane, l'esaltazione degli spazi verdi che svolgono il ruolo di elementi isolanti, l'utilizzazione sistematica di nuovi materiali, in particolare del cemento armato. La Cité Industrielle viene immaginata in base ad un contesto territoriale ben dettagliato, pur se immaginario, come un progetto completo di città, disegnato e progettato non solo alla scala di insieme, ma anche nelle singole parti costitutive (industrie, servizi e abitazioni fin nei particolari costruttivi). La città è una città di nuova fondazione ed il motivo della sua nascita, come dice il nome stesso, risiede nelle necessità di sviluppo industriale: la lucidità analitica di Garnier, oltre alla fondatezza delle sue anticipazioni tecnologiche (sviluppo dell'industria automobilistica ed aeronautica), farà sì che il suo schema di impianto diventerà un modello di riferimento per la creazione delle nuove città industriali nell'Unione Sovietica degli anni'30. Oltre a prefigurare nei dettagli il sito su cui dovrà sorgere la città (il territorio sarà caratterizzato da una parte montuosa ed una in pianura attraversata da un fiume; il nuovo insediamento residenziale sorgerà su un terrazzamento artificiale, lontano dal centro storico ipotizzato più in alto e separato dalla zona industriale dai tracciati ferroviari intesi come elementi di snodo), Garnier ipotizza anche una popolazione di circa 35.000 abitanti, ossia una insediamento di media importanza per dare carattere generale al suo modello, riprendendo un dimensionamento tipico dell'urbanistica utopista. Residenza e industria hanno un impianto ortogonale che contrasta con quello della città esistente; in particolare la zona residenziale è organizzata intorno ad un viale centrale disposto secondo l'asse eliotermico e percorso dai mezzi pubblici, sul quale si attestano i servizi con una concentrazione delle grandi attrezzature urbane nella parte mediane. La distribuzione delle funzioni è descritta con estrema sintesi e chiarezza: (…) Il letto del torrente è sbarrato; una centrale idroelettrica distribuisce la forza motrice e riscaldamento nelle fabbriche ed in tutta la città. La fabbrica principale è situata nella pianura, di fronte al torrente e al fiume. Una ferrovia di grande comunicazione passa tra la fabbrica e la città, essendo situata molto più in alto su di un altopiano. Ancora più in alto sono spaziati gli edifici sanitari; così come la città sono protetti da venti freddi, esposti a mezzogiorno, in terrazze dalla parte del fiume. Ciascuno di questi principali elementi (fabbrica, città , ospedali) è isolato in modo da rendere possibile l'estensione in caso di necessità; (…). Gli isolati dei quartieri residenziali hanno le dimensioni di 150mt nel senso est-ovest e di 30mt nel senso nord-sud e sono ulteriormente suddivisi in lotti 15x15mt; le modalità di aggregazione di questi lotti quadrati, unità minime di frazionamento, possono essere le più varie (comprendendo anche funzioni non residenziali), purchè si rispetti il principio per cui la superficie costruita deve essere sempre inferiore alla metà di quella complessiva, in modo tale che la rimanente parte di superficie scoperta, mantenuta a verde non recintato (Garnier ipotizzava l'assenza della proprietà privata), vada a far parte di un grande parco pubblico permeabile al libero movimento dei pedoni.

INTENSITA' DI USO DEI SUOLI

Le disposizioni appena elencate (superfici edificate non maggiori della metà dei lotti e proibizione di qualsiasi recinzione) permettono l'attraversamento della città in ogni direzione e la realizzazione di impianti insediativi che evitano la monotonia degli allineamenti, dando vita ad una città rada con una prevalenza degli spazi aperti, in particolare di quelli a verde.

LA RETE DI SUPERFICIE

La disposizione degli assi ordinatori dei tracciati viari, risentendo delle direttrici eliotermiche e della direzione dei venti, genera una rete di strade parallele e perpendicolari, organizzate intorno all'arteria principale che nasce dalla stazione della ferrovia e, andando da est ad ovest, si struttura su una sezione stradale larga 40mt, articolata su due sensi di marcia di 21mt ciascuno (tre sono le corsie: veicoli lenti, veicoli veloci e ferrovia), il marciapiede nord, di 6mt, è privo di alberature, mentre quello sud, di 13mt, accoglie un'alberatura su due filari con piante distanziate di 7.5mt. Esistono poi altri due tipi di strade: le une, perpendicolari all'arteria principale, sono orientate in senso nord-sud con una sezione di 20mt (di cui 10mt carrabili e due marciapiedi di 5mt ciascuno); e le altre si alternano con la sequenza di due piccole (13mt di sezione di cui 8mt carrabili e 5mt per due marciapiedi non alberati) e una grande (19 mt di sezione, di cui 11mt carrabili e 5.5mt occupati dal marciapiede sud alberato e 2,5mt dal nord non alberato).

MORFOLOGIA

Lo studio tipologico per la parte residenziale arriva a livelli di approfondimento notevoli; oltre ai materiali da utilizzare individua tutte le soluzione da adottare a seconda della parte urbana in cui ci si trova. E così, se nella zona più popolosa della stazione si suggerisce l'adozione delle più economiche case plurifamiliari, nella generalità dei casi si preferisce orientarsi verso la casa uni o bi-familiare isolata, con tutte le possibili varianti di distribuzione interna (simplex o duplex) a seconda del numero di piani. Le regole di organizzazione dei lotti producono, come detto, una sorta di grande parco pubblico continuo che include i tessuti edilizi stessi: ciò comporta una totale permeabilità pedonale dell'area residenziale e, di conseguenza, la possibilità di separare il flusso dei pedoni da quello delle automobili, localizzato su una rete autonoma. Principio questo che, incluso nella Carta di Atene, diventerà una delle linee guida dell'urbanistica razionalista.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
P.SICA, Storia dell'urbanistica, Il Novecento, Vol.1, Bari, La Terza 1977
P. GABELLINI, Tecniche Urbanistiche, Roma, CAROCCI, 2001

 

 

Corso di URBANISTICA
Prof. Domenico Cecchini

Università degli studi di Roma
"La Sapienza"
Facoltà di Ingegneria