PRINCIPALI FASI DELLA TRASFORMAZIONE URBANA
 
 
 
  0 SCHEMA GENERALE
 
  1 FORMAZIONE DELLA CITTA INDUSTRIALE
    XIX secolo
 
  2

FORMAZIONE DELLE
AREE URBANE E METROPOLITANE

    1900-1970
 
  3

CITTA' DIFFUSA,
RIUSO E RIQUALIFICAZIONE

    1970 - OGGI
 
 
 

FORMAZIONE DELLE AREE URBANE E METROPOLITANE XX secolo fino agli anni '70

 

Amsterdam 1928-1935


L' Algemeen Uitbreidingsplaan di Amsterdam

La legge nazionale promulgata nel 1904, che imponeva la revisione decennale dei piani generali e subordinava la costruzione unicamente dopo la redazione di piani particolareggiati (redazione che, peraltro, consentiva il necessario esproprio dei terreni), ebbe il benefico effetto di indurre le società costruttrici ad edificare case non più singole ma a blocchi ed a quartieri, facendo sì che la città riprendesse a svilupparsi metodicamente. Dato il continuo accrescersi della popolazione, che fra il 1875 ed il 1920 mantenne un accrescimento costante di circa 10.000 abitanti l'anno passando dai 280.000 ab. del 1875 ai circa 500.000 del 1900, diveniva sempre più urgente la formazione di piani di espansione. Dopo la comunque felice, pur se non organica, esperienza del Plan Zuid di Hendrik Petrus Berlage del 1917, si arriva, nel 1928, alla decisione di redigere un nuovo piano generale che, in quanto tale, comprenda tutto il territorio comunale e sia predisposto con una previsione di almeno 50anni. Tra il 1929 ed il 1932, dopo un attenta ed approfondita fase di analisi del territorio, si procede alla redazione del piano a cura del Servizio Urbanistico del Dipartimento dei Lavori Pubblici del comune di Amsterdam: il Servizio è retto dall'Ing. Sheffer, che ha come diretti collaboratori il Prof. Lohausen, professore di Urbanistica ad Amsterdam e capo dell'ufficio indagini, ed il Prof. Vane Eesteren, docente di Urbanistica a Delft e capo dell'ufficio esecutivo della progettazione dei piani particolareggiati, il cui fondamentale contributo lo porterà ad essere considerato il vero protagonista di questa straordinaria operazione. Va comunque ricordato che, essendo strutturato il Dipartimento con 800 funzionari e 1.700 operai preposti alla realizzazione diretta di quanto veniva progettato, sarebbe comunque poco generoso attriubuirne l'intero merito ad una sola persona.

STRUTTURA

Il principio ispiratore fondamentale del piano è quello di organizzare l'espansione suddividendola per funzioni nell'ambito dei vari piani particolareggiati, in continuità con la città esistente da realizzare per successive unità di 10.000 abitazioni. La disposizione delle espansioni si articola "a ventaglio" da ovest a est, impedendo la saldatura fra i nuovi quartieri, con fasce verdi interposte che conferiscono alle aree di espansione un carattere di unità autonome in dialogo fra loro, collegate con la città antica e dotate di una forte identità. In questa ottica la direttrice prevalente per l'espansione è ad occidente della città, dove si trovano i terreni migliori, più salubri ed in più favorevoli situazioni di vicinanza al centro ed alle industrie, che vengono collocate sempre ad ovest, lungo il Nordze Kanaal in prossimità del nuovo porto e dei docks, in un area di dimensioni previste intorno ai 150ha ed ampliabile fino a 710ha. Per quanto riguarda le residenze la linea di demarcazione tra il nuovo ed il vecchio diventa il previsto anello ferroviario sopraelevato per gli spostamenti tangenziali intorno alla città, al di là del quale sorgeranno i nuovi quartieri: la redazione dei necessari piani particolareggiati dovrà essere avviata solo nel momento in cui si decida di procedere alla realizzazione di una nuova unità, che nel piano generale è indicata con una semplice retinatura in riferimento alla densità prevista. I primi piani particolareggiati ad essere realizzati sono Bosch en Lommer e Slotermmer. Quest' ultimo, collocato all'esterno della cintura ferroviaria di circonvallazione, prevede un gran numero di case ad una o due famiglie e grandi spazi aperti con alcuni edifici alti. In totale l'area occupata dalle undicimila abitazioni ( 4000 abitazioni basse, di cui 3000 ad uno e 1000 a due piani;7000 abitazioni medio alte di cui 6000 in case a quattro piani e 1000 in case a dodici piani) è di 260 ha, con una densità di quaranta abitazioni per ha.

INTENSITA' DI USO DEI SUOLI

Il piano nel suo complesso prevede una crescita della popolazione di 300000 abitanti: poiché la popolazione, che ne 1920 contava 700000 abitanti alla data di approvazione del piano aveva raggiunto i settecento 750000 abitanti si è ritenuto che intorno al 2000 essa avrebbe di poco sorpassato i 900000 abitanti e si sarebbe stabilizzata sui 960000 abitanti. Considerando che ogni nuovo quartiere è in grado di creare circa 10.000 alloggi, ognuno dei quali può ospiterare una media di 3.5 abitanti, è interessante notare come si torni ad un dimensionamento di popolazione che ricorda quello considerato da Garnier per la sua Citè Industrielle, a sua volta legato alla tradizione progressitsta delle città-giardino e quella degli studi sulle città ideali. Alla data del piano esistevano 200.876 abitazioni; il piano prevede la costruzione di 111.130 abitazioni (di cui 84300 nuove abitazioni per soddisfare il fabbisogno dei 310.000 nuovi abitanti previsti; 13.460 per sopperire alle abitazioni da demolire per risanamento;12.000 in sostituzione di quante verranno sottratte nella zona centrale per far posto a negozi,uffici, etc.; 1.370 esistenti nella zona di espansione ed incluse nel piano) raggiungendo delle densità abitative variabili intorno ai 100 ab/ha a seconda di quanto previsto nei successivi piani particolareggiati: 134ab/ha a Slotermeer (1951), 93ab/ha a Slotervaart (1954), 113ab/ha a Osdorp (1956), 131ab/ha a Overtoomseveld (1955), 108 ab/ha a Westlandgracht (1958), 145 ab/ha a Nieuwendam Nord (1962), 84 ab/ha a Buitenveldert (1958).

LA RETE DI SUPERFICIE

All'interno dei vari quartieri i tracciati sono caratterizzati da maglie ortogonali distinte in due classi a seconda della funzione: una più importante , che definisce delle unità di vicinato e garantisce i collegamenti tra le parti, una secondaria di viabilità locale. È prevista anche una grande opera : il tunnel sotto l'Y (il mare interno) per collegare Amsterdam alla porzione di città e alla zona industriale sull'altra sponda. Fondamentale è anche la completa revisione della rete ferroviaria, mediante la realizzazione della già citata cintura di circonvallazione sopraelevata su alti argini.

MORFOLOGIA

Le zone di espansione sono caratterizzate da tipi edilizi molto vari, alla cui definizione si è pervenuti attraverso approfonditi studi di ottimizzazione del rapporto tra consumo di suolo (e costi della bonifica dei terreni a fini edificatori) e quantità di superficie edificabile ricavabile (in relazione anche alle scarse caratteristiche resistenti dei terreni, che non consentono cospicui sviluppi in elevazione). Abbiamo infatti tipologie che vanno dalla casa bassa ad uno o due piani alle tipologie in linea a quattro-cinque piani, per finire con le torri di dodici piani. Per quanto riguarda gli spazi aperti, oltre alla realizzazione di spazi dedicati al tempo libero all'interno dei singoli quartieri, è stato realizzato un grande parco di interesse urbano a sud della città: una vera e propria foresta di 900ha dotata di molte attrezzature sportive, capace di ospitare fino a 40.000 persone al giorno.


 
P. GABELLINI, Tecniche Urbanistiche, Roma, CAROCCI, 2001
P. SICA, Storia dell'urbanistica, Il Novecento, Vol.1, Bari, La Terza 1977
G. ASTENGO, La lezione urbanistica di Amsterdam, Urbanistica n.2, 1949
 
 

 

 

 

Amsterdam prima del piano

 

 

Formazione storica

 

 

Prospetto dell'Heerengracht

 

 

Veduta parziale dell'Heerengracht

 

 

Canale del Mare del Nord

 

 

Amsterdam nel 1900

 

 

Il piano di Berlage

 

 

 

Il piano generale di Amsterdam

 

 

Struttura del dipartimento dei LL.PP. per l'attuazione del piano

 

 

Bosch en Lommer

 

 

Piano particolareggiato di Slotermeer

 

 

Planimetria del cantiere di Slotermeer

 

 

Sezione del terreno di Slotermeer

 

 

Realizzazioni a Slotermeer

 

 

Amsterdam nel 1929

 

 

 

Corso di URBANISTICA
Prof. Domenico Cecchini

Università degli studi di Roma
"La Sapienza"
Facoltà di Ingegneria