IL PIANO REGOLATORE DEL 1983 (Viviani)
ANTEFATTI
Negli anni seguenti alla sua adozione in Consiglio comunale il piano Viviani,
pur privo di approvazione formale, costituisce una guida
alle realizzazioni dei nuovi quartieri e delle opere pubbliche
principali.
Vengono avviati i primi cantieri per i fabbricati di abitazione
intorno a piazza Vittorio, a via Nazionale,
al Celio, a Testaccio. Anche fuori piano
si costruisce, come ad esempio a S. Lorenzo, fuori le
mura. Tra i principali edifici pubblici e sistemazioni
stradali si segnalano i seguenti.
1876 iniziano i lavori dei primi fabbricati attorno a Piazza Cavour
1877 è completato il nuovo ministero delle Finanze
localizzato, secondo le indicazioni di Q. Sella lungo
via XX settembre (progetto e direzione lavori ing. Canevari).
Iniziano i lavori per i muraglioni del Tevere.
Gli studi erano iniziati nel 1875; i lavori finiranno
nel 1890 (tranne il tratto tra Castel S. Angelo e via
della Lungara)
1878 è conclusa la prima parte
del Ministero della Guerra. L’intero complesso lungo via
XX settembre sarà completato nel 1884
1879-80 sistemazioni di via Cavour, via Zanardelli, via Arenula,
viale del Re, via del Tritone. Approvato il progetto per
il completamento di via Nazionale fino alla chiesa del
Gesù.
Nel corso degli anni ’70 si pone con sempre maggior forza il problema
del finanziamento delle opere necessarie al nuovo assetto
della capitale. Nel 1879 il Presidente del consiglio
A. De Pretis presenta alla Camera un disegno di legge
per il Concorso dello Stato per le Opere Edilizie
della Capitale. Nel corso dell’anno successivo Governo
e Comune (sindaco E. Ruspoli) discutono e approvano una
convenzione in base alla quale il Comune si impegna ad
approvare il piano regolatore entro il 1881, e lo Stato
a versare 50 milioni di lire per le opere della Capitale.
14 maggio 1881: la legge n. 209 approva una convenzione con il Comune
(2,5 milionianno per 20 anni) e obbliga il Comune stesso
a sottoporre il Piano regolatore ad approvazione governativa
entro il 31 dicembre 1881.
Per rispondere agli impegni assunti il Consiglio Comunale incarica il
direttore dell’Ufficio Tecnico Comunale, ancora l’ing.
A. Viviani di elaborare il piano regolatore.
IL
PIANO REGOLATORE DEL 1883
Il 20 giugno 1882 il Consiglio Comunale adotta il Piano che è sostanzialmente
quello del 1873 con alcune modifiche. Del resto anche
l’autore, ing. Viviani, è lo stesso.
L’ 8 marzo 1883 è emanato il decreto legge che rende operante il Piano
Regolatore la cui validità, in base allalegge del
1865, resta fissata in 25 anni
Il piano approvato si riferisce sostanzialmente allo stesso territorio
di quello precedente (circa 1.500 ha) per una previsione
di crescita demografica di poco superiore, come di poco
superiori sono le previsioni relative al territorio di
nuova urbanizzazione.
I nuovi quartieri (nella mappa in rosso scuro quelli in costruzione,
in rosa quelli da realizzare) di ampliamento della città
sono sostanzialmente gli stessi definiti dal piano di
dieci anni prima con poche aggiunte o ingrandimenti.
Prati di Castello: ora ufficialmente inserito, è ampliato per includere le aree per le
prime caserme di viale delle Milizie; è modificato nel
disegno con isolati più piccoli e la rete stradale interna
al quartiere, sempre a maglia ortogonale, è più fitta.
Piazza Cavour viene ridotta di dimensioni e ruotata, mentre
piazza Risorgimento è ingrandita: Diverso è anche, seppure
localizzato nella stessa area, l’impianto del Palazzo
di Giustizia
Granicolo e Trastevere : sia il nuovo quartiere previsto alle pendici
del Gianicolo, sia le integrazioni dell’edificazione esistente
a Trastevere sono leggermente ridotti rispetto a quelli
previsti nel piano del ‘73
Testaccio
è ampliato e nel grande triangolo tra Porta S. Paolo,
via Marmorata e piazza Albania si
continua a prevedere una compatta edificazione.
Aventino:
il piano prevede l’edificazione dell’intero
colle dell’Aventino con la consueta maglia stradale ortogonale
che si sovrappone malamente alla morfologia dei luoghi.
Flaminio:
tra la via Flaminia e il Tevere si inserisce un nuovo
quartiere, anch’esso a maglie ortogonali.
Le modifiche più rilevanti riguardano la necessità di ampliare ed accelerare
la realizzazione delle opere pubbliche per le quali la legge 209/1881 ha messo a disposizione
i fondi. Il piano individua perciò le localizzazioni di
grandi ttrezzature militari: caserme a viale delle
Milizie nel quartiere Prati; il grande ospedale militare
del Celio (600 posti letto); caserme a Castro Pretorio.
Sono inoltre individuate le aree per il Palazzo delle Esposizioni
lungo via Nazionale, le facoltà scientifiche dell’Università
al Viminale, il Policlinico a Porta Maggiore. E’
confermata la localizzazione in Prati del Palazzo di
Giustizia ed è previsto di realizzare un carcere nell’esedra
sud-est di Piazza Esedra (fortunatamente mai realizzato)
Per la realizzazione delle strade sono sostanzialmente confermate le
previsioni del piano precedente. |