PRINCIPALI FASI DELLA TRASFORMAZIONE URBANA
 
 
 
  0 SCHEMA GENERALE
 
  1 FORMAZIONE DELLA CITTA INDUSTRIALE
    XIX secolo
 
  2

FORMAZIONE DELLE
AREE URBANE E METROPOLITANE

    1900-1970
 
  3

CITTA' DIFFUSA,
RIUSO E RIQUALIFICAZIONE

    1970 - OGGI
 
 
 

Scheda 2 FORMAZIONE DELLA CITTA' INDUSTRIALE
XIX secolo


Vienna - Ringstrasse
1859-1872

L'azione urbanistica più nota della Vienna del XIX secolo è la realizzazione del Ring (1859.1872), nella quale si esprimono gli elementi fondamentali del "modello viennese", che ha ispirato i piani di numerose città europee nella seconda metà dell'800. Fino al 1857 la città di Vienna era racchiusa e difesa da due cinte murarie: quella interna, più antica, che difendeva la città storica di impianto medievale, e quella più recente (Linienwall) che difendeva i quartieri periferici (Vororte) costruiti dal '600 in poi. Una larga fascia di territorio (il Glacis) profonda tra 500 e 1000 m. all'esterno della prima cinta era stata lasciata libera da edificazione per esigenze militari. Il Glacis si era inizialmente configurato come elemento di separazione tra la città antica (Altstadt), sede della corte e dell'amministrazione, con tessuto edilizio compatto e sistema viario tipicamente medievale modificato solo da alcuni inserimenti settecenteschi, e i quartieri più recenti, meno densi ed abitati anche da famiglie borghesi e dell'aristocrazia. Già nei primi decenni del secolo XIX la sistemazione con alberature, viali per il passeggio, caffé e chioschi aveva iniziato a mutare il significato e gli usi di questo spazio; negli anni '20 gli ampliamenti dell'area del Palazzo di corte e, più tardi, la realizzazione della Votivkirche (destinata a celebrare l'incolumità dell'Imperatore sfuggito ad un attentato) avevano contribuito a rafforzare il ruolo del Glacis nel rapporto tra le due parti della città.

Dopo i moti rivoluzionari del '48, l'ascesa della borghesia liberale, il contrastato ma inevitabile passaggio dal regime assolutistico alla monarchia costituzionale, la straordinaria crescita della città come centro motore dell'impero asburgico (la popolazione raddoppia nei trent'anni successivi al 1840, raggiungendo gli 850mila abitanti nel 1870, e crescerà ancora fino a 1.643.000 nel 1900) sono i fattori determinanti di una trasformazione urbana di largo respiro. Nel dicembre 1857 un editto imperiale stabilisce la demolizione della prima cinta muraria e una nuova utilizzazione del Glacis; nel gennaio successivo viene bandito un concorso per la progettazione urbanistica dell'area così liberata ( circa 600 ha ).In realtà l'amministrazione dello Stato aveva elaborato nei mesi precedenti due proposte di sistemazione del Ring, nelle quali già comparivano, con soluzioni diverse, alcuni degli elementi di base del concorso (area per esercitazioni militari, residenza imperiale, boulevard alberato lungo l'anello, quartieri residenziali privati) (ill. 1, Sica, 462-463).

Ill. 1

Il bando del concorso prevedeva: una grande area per esercitazioni militari; la localizzazione di due acquartieramenti militari a nord-ovest e a sud-est della Altstadt; la sistemazione a parco dello spazio antistante il Palazzo Reale; edifici pubblici, musei, un teatro dell'Opera nella zona sud del Ring; una migliore integrazione nel contesto della Karlskirche e della Votivkirche. Parteciparono 80 concorrenti e vennero premiati tre progetti (1° F. Stache, 2° L. Forster, 3° E. Van der Null , A. Siccard von Siccardsburg) (ill. 2. Sica, 464-467). L'Amministrazione tuttavia non fece proprio nessuno dei progetti premiati, ma affidò all'architetto Lohr e ad una commissione composta dai primi tre classificati e da funzionari ministeriali, il compito di elaborare una proposta definitiva, che venne approvata nel 1859 (ill. 3. Sica, 468, Schorske, 3). Nei contenuti del bando, nella decisione di destinare i 4/5 dei terreni del Glacis ai monumenti, agli spazi e agli edifici pubblici, alle strade, ai parchi, e di riservare solo 1/5 agli edifici privati (i cui contributi serviranno a finanziare parte dell'operazione pubblica), nei risultati della commissione e nella risolutezza con cui si iniziano i lavori, si esprime una chiara determinazione a fare di Vienna una grande e solenne "capitale imperiale". Il progetto approvato ha come elemento centrale un amplissimo viale alberato anulare (larghezza m. ) sede di linee di trasporto pubblico, lungo il quale si collocano spazi ed edifici monumentali con forme e stili diversi, isolati o raggruppati in sequenze o da esplicite simmetrie, tra loro collegati da spazi aperti le cui alberature e sistemazioni a terra sono accuratamente disegnate e costituiscono, per così dire, il tessuto connettivo di un sistema la cui unitarietà e significatività alla scala urbana è indiscutibile, tale da configuare un vero e proprio "modello" di progetto urbano.

ill. 2
ill. 3

La realizzazione del progetto definitivo, passata attraverso una prima fase assai intensa, un momento di stasi intorno al '70 ed una fase successiva di completamento, richiese circa un trentennio. Nel corso di questo periodo si verificarono cambiamenti, aggiustamenti, integrazioni che non hanno tuttavia contraddetto l'unitarietà del risultato finale. Tra queste il più significativo è l'uso dell'area inizialmente destinata alle esercitazioni militari per localizzare le nuove sedi del Consiglio Municipale (Rathaus) dell'Università e del Parlamento. Decisione storica, che, propugnata dai liberali in maggioranza nella giunta cittadina e dal Borgomastro K. Felder e approvata dall'Imperatore solo nel 1870, prendeva atto della progressiva riduzione del potere del ceto militare a vantaggio della borghesia. Lo stesso uso di stili diversi, ma, come è stato giustamente osservato (Schorske, 33 sgg) ciascuno legato alla funzione dell'edificio, è epitome simbolica dell'ascesa della nuova classe edei suoi valori: così il Rathaus (F. Schmidt, 1872-'73), sede del governo municipale è in stile neogotico (ill. 4, Scho 4), a evocare le lontane origini medievali del libero comune, l'Università (H. Ferstel, 1873-'84) (ill. 5, Scho 6), emblema della cultura liberale in stile neorinascimentale; il Reichsrat (T. Hansen, 1874-'83) (ill. 6, Scho 7,8), sede dei due rami del Parlamento nazionale, in stile neoclassico.

La coerenza ed incisività dei risultati raggiunti dal progetto del Ring è dovuta al clima di confronto e collaborazione positiva, anche se spesso con accenti polemici, che si stabilisce in quel periodo tra amministrazione statale, amministrazione municipale, la cultura accademica e professionale e l'imprenditoria più avanzata. C. Sitte e O. Wagner polemizzeranno con le soluzioni di volta in volta trovate, la generazione successiva a quella dei padri del Ring ne compirà una critica profonda (Secessione, Klimt, Freud, Kokoschka e Schonberg solo per citare alcuni vertici della cultura viennese di "fine secolo") ma la forza e la qualità dei risultati del nuovo spazio di cui Vienna si è dotata, e che da allora ne costituisce un carattere ineludibile, non sono mai stati messi in dubbio. Nell'Europa contemporanea forse solo il caso di Barcellona degli anni '80 e '90 può essere paragonata a quella esperienza sotto il profilo.

Il Ring di Vienna rappresenta uno dei casi più riusciti di "riuso" di spazi resi liberi dal mutamento di funzioni urbane (superamento delle esigenze di difesa militare): nella città europea del XIX sec. si hanno molti altri esempi di riuso di spazi liberati per gli stessi motivi. Anche nel secolo successivo, soprattutto dalla terza rivoluzione industriale in poi, si moltiplicano le possibilità di realizzare trasformazioni urbane significative e progetti urbani attraverso il "riuso" di aree e strutture la cui precedente utilizzazione è superata.

Il Ring di Vienna rappresenta anche un caso esemplare del modo in cui lo spazio aperto urbano diviene elemento strutturante e principio organizzatore dei luoghi centrali della città.

Carl E. SCHORSKE, Fin de siecle Vienna, Bompiani, Milano, 1981
P.SICA, Storia dell'urbanistica Vol.1 L'ottocento, Bari, La Terza 1977




 


 

Corso di URBANISTICA
Prof. Domenico Cecchini

Università degli studi di Roma
"La Sapienza"
Facoltà di Ingegneria