OSTIENSE MARCONI:
un Progetto Urbano in corso
Come è nato e si è sviluppato il Progetto Urbano (PU): una storia in atto, non un “modello”.
- Programma Roma Capitale, previsto dalla L. n. 396/90, e approvato nel gennaio 1992, contiene fra i molti interventi anche l’insediamento della 3° Università di Roma nell’area del Valco S. Paolo-Ostiense
- Il Comune, approvando il Programma, introduce il “Progetto d’area” che deve essere predisposto nel caso di interventi particolarmente complesse ,quale strumento di indirizzo per l’Amministrazione e di coordinamento per altri soggetti. [1]. Il progetto d’area viene dopo il programma che stabilisce interventi e, usando l’AdP, varia il PRG. Si pone un problema di “arginare” lo scoordinamento e gli effetti negativi di un Programma nato senza alcun effettivo inquadramento urbanistico. Insegue la realtà. Siamo ancora ad una urbanistica che “controlla la crescita”, seppure indotta da una legge (la 396) più che da trasformazioni strutturali
- Il primo accordo di programma con la 3° Università (PAG) 1993
Passaggio metodologico: (v. appunto 13° lez) (Relazione al CC dell’aprile 1995)
- non si tratta di inquadrare un intervento (ancorché complesso) ma di partire da una parte di città per verificarne la trasformabilità al fine di migliorarne la qualità: fattibilità; di definire obiettivi e relazioni contestuali; di individuare soggetti attuatori, procedure e tempi.
- Partendo dalla città (storia e natura) si individua un grande ambito urbano, percorso dal Tevere, in cui dialogano 5 realtà: Papareschi, Italgas-Mercati, Valco, Basilica, Stazione FS (le 5 grandi risorse)
- Si stabiliscono i grandi obiettivi:
o Creazione del Parco Tevere Sud e riduzione inquinamento Marconi
o Insediamento 3° università come soggetto leader delle trasformazioni (modello diffuso; volontà di partecipazione)
o Miglioramento della accessibilità
o Miglioramento dei servizi (standard ma non solo) e riduzione edificabilità Zona “C”
o Verifiche di fattibilità, effetti ecc. sugli interventi in campo (in partic. Privati per Papareschi; Banca di Roma per Italgas; ristrutturazioni Enel e Acea)
- Si arriva a prime analisi e disegno coerente con obiettivi ma con alcune verifiche non ancora sufficienti (1996/97); si apre Lab. di quartiere, si fa primo confronto “di base”, si procede con 3° Univ., avendone verificata l’accettazione di ruolo, la fattibilità e coerenza.
- 1998 si stipula 2° AdP e si avviano lavori per Basilica (inizio riduzione portata Via Ostiense), coerenti con PU e condivisi; si avviano anche cantieri 3° Università: ex Alfa ed ex Vetreria; si ristruttura la Montemartini (Museo)
1° FASE
Passaggio operativo ad un primo grado di costruzione coerente del PU (mancano ancora alcuni princìpi: carenti le verifiche di fattibilità dal punto di vista metodologico; carente la esplicita fasizzazione; carente la direzione forte e responsabile e le tecniche di rappresentazione)
- Maggiore chiarezza nell’ambito, nella priorità delle azioni, nel quadro (inventario degli interventi)
- Eliminazione delle previsioni non fattibili: Banca di Roma; Ponte del Valco; completamento Via Leonardo da Vinci (?).
- Definizione più rigorosa degli obiettivi (OdG CC n.40): no alla residenza, no a grandi centri commerciali, polo culturale e di servizi di scala urbana (Museo della Scienza, Biblioteca, stabilizazione della Monetmartini: si è dovuto rinunciare all’ipotesi Terminal Ostiense)
- Dicembre ’99 delibera CC; 3° A.dP. con 3° Università; Ex Campari; investimenti viabilità; Teatro India e Papareschi.
2° FASE
Emerge la questione del disegno e del coordinamento: la convenzione con 3° Università. Risultati.
Problemi ancora da risolvere:
- le tecniche e i metodi propri del progetto urbano: rappresentazione; flessibilità (invarianti più chiare); effetti e simulazioni; fattibilità preventive.
- La “maitrise”: le STU
- Consolidare il metodo per ottenere risultati
23 Aprile 2002
[1] Precisare relazioni di contesto; individuare altre opere che si intendano realizzare; valorizzare potenzialità e caratteri dei siti; valutare preventivamente gli effetti